Il laserdisc e’ un supporto home video che, benchè sia stato originariamente pensato negli Stati Uniti verso la meta’ degli anni settanta, ha trovato in Giappone lo sviluppo che lo fece diventare popolare quando la multinazionale dell’intrattenimento digitale Pioneer Electronics con sede a Tokyo compra la maggioranza delle azioni sui diritti del formato. Negli anni 90 il laserdisc, che alla vista sembra un ibrido fra un long playing 12 pollici (di cui ha la dimensioni) ed un cd (da cui prende l’aspetto) trova uno straordinario successo oltre che in Giappone anche negli Stati Uniti, mentre in Europa e’ stato praticamente snobbato da tutti i paesi tranne la Francia, paese in cui ogni titolo che usciva in vhs aveva anche la sua corrispondete versione in LD, ed in modo minore la Spagna.

In questo articolo di memorabilia ripercorriamo la storia dei laserdisc Disney in Giappone, concentrandoci prevalentemente sull’ultimo decennio di produzione, quello più prolifico di uscite, ossia gli anni ’90. I LD sono in produzione dal 1985 fino al 2000, anno in cui la produzione Nipponica cessa per passare definitivamente al DVD.

I primi titoli escono su etichetta Pioneer tra il 1985 e il 1987 e sono gli stessi film scelti per debuttare sugli altri mercati, fra questi Mary Poppins, Dumbo, Alice Nel Paese Delle Meraviglie.

Poi per un periodo di tre anni che va dall’87 all’89 la distribuzione Disney viene affidata al colosso Bandai che pubblica per lo più compilation di corti animati e qualche film dal vivo.

Dal 1989 i diritti Disney tornano alla Pioneer che distribuirà tutti i maggiori e più famosi lungometraggi su questo supporto ed è su queste uscite che si focalizza questo articolo. Da notare che i materiali video usati in questi dischi Giapponesi sono spesso copie restaurate o di migliore qualità che negli Stati Uniti e nel resto del mondo sono state introdotte solo nelle uscite successive. Inoltre spesso troviamo le scene originali di tanti film che col tempo la Disney ha censurato o alterato digitalmente per tutta una serie di motivi.

Nel 1989 cominciano ad uscire quindi i grandi classici disney in laserdisc a partire da La Bella Addormentata Nel Bosco. Nelle copertine fatte di cartone bello spesso, oltre al disco venivano inseriti degli inserti che diventavano giochi per i bambini, come disegni in bianco e nero da colorare, mini poster, personaggi da ritagliare e con cui creare dei piccoli diorama. Trovare oggi questi Laserdisc, completi di tutti gli inserti e’ molto raro, ma per fortuna nei titoli che ho nella mia collezione, presi quasi tutti anni fa in una svendita di un negozio specializzato di Parigi, ci sono anche questi inserti bonus in condizioni perfette.

Il famoso e famigerato logo The Classics sul diamante nero che in America e da noi è presente solo sulle prime uscite e che ha generato il fraintendimento sulla presunta rarità, preziosità e valore degli home video su cui è impresso, nelle uscite giapponesi rimane sempre presente fino al 1997 con l’uscita de Il Gobbo Di Notredame che in terra nipponica viene reintotolato Le Campane di Notredame (The Bells Of Notredame) per motivi di sensibilità verso chi soffre di deformità.

Ad Ottobre del 1992 esce per la prima volta in home video un titolo aspettato da tempo, Cenerentola. Per l’occasione in Giappone oltre alla versione Laserdisc standard CLV, ossia con il film diviso in “due tempi” su le due facciate del disco, esce anche un box set con il film in CAV diviso su due dischi (e quindi in quattro facciate) ed alcuni gadget esclusivi.

Per maggiore comprensione, riassumo velocemente le caratteristiche tecniche che differenziavano le codifiche CLV e CAV.

CLV sta per Costant Linear Velocity che veniva detta anche Extended Play e poteva contenere fino a circa 60 minuti di materiale audio e video per facciata. Questa era la codifica standard in cui erano disponbili la maggior parte dei film e non permetteva ad esempio di poter fare fermo immagini usando il pulsante della pausa.

CAV invece sta per Constant Angular Velocity e permetteva funzioni “speciali” come fermo immagine, slow motion e riproduzione al contrario, ma su ogni facciata entravano solo circa 35 minuti di audio/video. Per questo i film dovevano essere divisi in più dischi e quindi questa codifica veniva usata per le edizioni speciali in cofanetto che avevano come target i fan più accaniti dei titoli in questione, disposti a interrompere la visione del film per girare il lato o cambiare il disco ma che potevano però godersi la pellicola studiandone anche i minimi particolari.

Il cofanetto CAV di Cenerentola oltre al film diviso su due dischi conteneva dei gadget molto particolari. Innanzitutto una card dorata commemorativa tipicamente Giapponese e un libricino con la storia del making of. Ma il pezzo forte è una cornice in plexiglass decorato con immagini dei personaggi incise sui bordi e un tondo argentato alla base con incisa l’immagine di copertina. All’interno della cornice troviamo un’immagine della principessa in fuga sul tappeto rosso. Questo confanetto è esclusivo per il Giappone visto che in America il boxset Laserdisc di Cinderella uscirà solo con la riedizione successiva.

L’attenzione verso il pubblico di cinefili porta all’uscita di La Bella e la Bestia ed Aladdin in due versioni, una in formato Letterbox ,che permette di gustare il film senza perdere nemmeno un centimetro di quanto creato e con audio in lingua originale con sottotitoli e l’altra in Pan & Scan, il formato “televisivo” a tutto schermo di moda negli anni ’80 e ’90 in cui si vede solo la parte centrale di un film con le parti laterali tagliate perdendo cosi una buona porzione dell’immagine, con multi audio che comprende anche il doppiaggio Giapponese. Le copertine delle due edizioni sono diverse fra loro e quella del letterbox riporta l’artwork del poster originale Nipponico ed e’ contenuta in un contenitore di plastica. La versione Pan & Scan invece ha l’illustrazione creata per l’home video. In ognuna delle uscite l’inserto contenuto all’interno questa volta non è un gioco ma un poster, grande come la copertina, con l’artwork dell’altra versione.

A partire dall’uscita di Bambi, a fine 1993, cominciamo a trovare all’interno un inserto composto da sei cartoline lucide da ritagliare ed eventualmente usare, con illustrazioni tratte dalle copertine o da scene del film. Ovviamente per collezionismo non andrebbero staccate ma conservate intatte tutte insieme.


Come già accennato, la produzione laserdisc in Giappone finisce nell’anno 2000 con come ultimo titolo dei classici pubblicato Tarzan, poi si passo’ alla produzione in DVD, Zona 2 come la nostra.

Vi lascio una discografia che ho compilato dei titoli dei lungometraggi di animazione del canone classico, piu’ i live action a tecnica mista, usciti nel periodo d’oro dei Laserdisc Pioneer 1989/2000.