Nel 1946 Walt Disney fa uscire sugli schermi americani Song Of The South, il film live action con inserti in animazione basato sulle storie di folklore africano narrati da Uncle Remus (Zio Remo) un personaggio fittizio nato nei libri di fine ottocento in cui Joel Chandler Harris aveva raccolto questi racconti. La pellicola diretta da Wilfred Jackson e Harve Foster si svolge in Georgia dopo la fine della guarra civile poco dopo l’abolizione della schiavitù. Il piccolo Johnny interpretato dallo sfortunato attore Bobby Driscoll, che morirà giovanissimo ma che grazie a Disney rimarrà immortale come voce di Peter Pan, visita la piantagione della nonna e qui incontra Uncle Remus che gli fa conoscere le avventure Breer Rabbit (Fratel Coniglietto), Breer Fox (che Italiano prende il nome femminile di Comare Volpe), and Breer Bear (Fratello Orso).

Il film ebbe un grande successo al momento dell’uscita e nel 1948 e Zip-A-Dee-Doo-Dah vinse il premio Oscar per migliore canzone di quell’anno rimanendo almeno fino alla fine degli anni novanta uno dei temi Disney più suonati, citati e conosciuti, anche grazie al successo dell’attrazione Splash Mountain nei parchi a tema americani, prima che l’assurda scure dell’autocensura e autorevisionismo Disney decidesse che il film fosse razzista e dovesse sparire per sempre, come se non fosse mai esistito.

E’ probabile che in Europa e sopratutto noi in Italia non siamo in grado di capire a pieno tutte le sfumature di questo film che possono davvero offendere il pubblico americano, come ad esempio la scena del Pupazzo di Pece che oggi e’ uno dei momenti più controversi. Ma personalmente credo che eliminare del tutto un film fortemente voluto dallo stesso Walt Disney per la qualità Esopica delle sequenze con protagonisti animali, attraverso i quali si condannavano alcuni vizi degli umani, non abbia molto senso. Walt che contrattava per i diritti di Uncle Remìus con gli eredi dell’autore già dalla fine degli anni trenta, mette in scena, addolcendolo, un mondo realmente esistito, così come a suo modo fà anche Via Col Vento.

Fare finta che tutto ciò non sia mai esistito, invece che esibirlo come monito per non commettere gli stessi errori è sintomo di scarsa intelligenza, sopratutto quando il film si svolge dopo il periodo dello schiavismo e Uncle Remus non è uno schiavo ma un”uomo libero”.

Il film arriva nelle sale Italiane per la prima volta a Marzo 1950 e nell’adattamento per il nostro paese venne chiamato I Racconti Dello Zio Tom, creando confusione, probabilmente voluta, con il romanzo “La Capanna Dello Zio Tom” pubblicato nel 1852 da Harriet Beecher Stowe a favore dell’abolizione della schiavitù ma precedente alla guerra civile mentre il film si svolge dopo. Proabilmente “Zio Remo” non avrebbe funzionato in Italiano altrettanto bene quanto “Zio Tom”, ma i due personaggi non hanno niente a che fare l’uno con l’altro.

Il doppiaggio originale del 1950, che vantava alcune delle voci iconiche dei film di quegli anni come Tina Lattanzi nella parte della nonna e Lydia Simoneschi nella parte della mamma è ormai andato praticamente perduto. Probabilmente recuperabile solo da copie pirata in pellicola super 8 degli anni sessanta e primi anni settanta, visto che nel 1973 per una nuova uscita cinematografica Italiana venne commissionato un nuovo doppiaggio in cui la Simoneschi passa dal ruolo della madre a quello della nonna e inoltre ritroviamo alcune delle voci di bambini più famose in quegli anni come Laura e Fabio Boccanera e la narrazione a cura di Ferruccio Amendola.

Negli anni successivi all’uscita originale il film veniva trattato dalla Walt Disney Productions come ogni altra pellicola della casa, veniva riproposto sia in America che nel resto del mondo nelle sale almeno una volta in ogni nuova decade ed era disponibile molto merchandise in vari formati.

Tra la fine degli anni sessanta e metà anni settanta furono messi in commercio i classici due spezzoni di circa sette minuti ognuno in pellicola Super 8 per la visione casalinga per la Walt Disney Home Movies. I due spezzoni erano Breer Rabbit and the tar baby (Fratel Coniglietto e il pupazzo di pece, come detto oggi uno dei più controversi) e Brer Rabbit’s Laughing Place (il trastulliola’ di Fratel Coniglietto).

Ovviamente fu presto fatto un disco Storyteller, pubblicato in vari paesi e ristampato negli anni successivi, in cui ci si soffermava sui tre episodi animati del film con Fratel Coniglietto oltre che a presentare le suggestive canzoni della colonna sonora, di autori vari, fra le quale ricordiamo il tema iniziale che si chiama proprio come il film, Song Of The South – Canto Del Sud.

A seguire un vinile vintage della mia collezione di dischi Disney, un dodici pollici made in usa uscito in occasione di una delle re-release, in questo caso del 1963 che come dice la copertina contiene tutte le canzoni della pellicola, che qui viene chiamata Uncle Remus.

Il film è stato riproposto nei primi anni settanta, decennio in cui viene scoperto da una nuova generazione e riscuote un buon successo, sopratutto nel Rengo Unito, che porta all’uscita di vari dischi vista la grande popolarità di Zip-A-Dee-Doo-Dah, dallo storyteller alla colonna sonora oltre che le canzoni inserite in vari album e singoli.

Entriamo negli anni ottanta e vediamo che per Natale 1981 il territorio Britannico d’oltremare di Turks e Caicos a sud est delle Bahamas rilascia un francobollo dedicato a Uncle Remus e Fratel Coniglietto del valore di 2 cents.

A Luglio del 1989 viene lanciata l’attrazione Splash Mountain a Disneyland ad Anaheim, una ride con imbarcazioni a forma di tronco che seguono un percorso nell’acqua completamente ispirato ai personaggi e alle canzoni di Song Of The South. Il grande successo di Splash Mountain negli anni ha portato alla creazione di moltissimo merchandise (come peluche, bean bags, statuine, e recentemente anche prodotti Funko) legato a dei personaggi che ironicamente vengono da un film “che non esiste”. I set di tre personaggi Funko Pop uscito in esclusiva per i parchi per il trentesimo anniversario della ride ormai ha raggiunto cifre altissime.

A partire da Gennaio 2023 le versione originale di Splash Mountan a Disneyland in California e quella del parco Magic Kingdom sono state ritematizzate, sempre nell’ottica del “revisionismo” e trasformate in ride legate al film La Principessa e il Ranocchio, ultimo film animato in 2D dalla Disney che introduceva Tiana, la prima “principessa” di colore.

Le storie dello Zio Tom e soci sono apparse spesso anche in molti libri antologici di fiabe e favole versione Disney in tutti i paesi ed ovviamente anche in molte edizioni Italiane. Fratel Coniglietto adorna la copertina della versione nella nostra lingua del libro Le Favole Americane, edito dalla Mondadori nel 1991, che conteneva tutte storie, favole, fiabe e leggende nate in America, fra le quali anche Sleepy Hollow, Davy Crockett e Penna Bianca.

Quando le pubblicazioni Disney passano a Disney Libri nel 2000 questo libro viene riproposto con copertina diversa, che ora presenta più personaggi, e titolo leggermente modificato, Fiabe dall’America. Purtroppo si nota molto la qualità della carta interna nettamente inferiore rispetto alla precedente versione Mondadori.

Con la nascita del formato VHS/Betamax ad inizio anni ottanta, temendo le accuse di razzismo da parte della comunità afroamericana la divisione appena nata Walt Disney Home Video decise di non fare mai uscire in America questo titolo nella sua versione integrale ma alcuni estratti delle scene animate sono apparsi in varie compilation. Fra queste ricordiamo il primo volume della serie Disney’s Sing Along Songs dedicato proprio a Zip-A-Dee-Doo-Dah e in questa versione per la vendita che vi mostro made in UK del 1988 ha proprio Uncle Remus in copertina.

In Europa e nel resto del mondo la pellicola è stata tranquillamente distribuita in VHS per tutti gli anni ottoanta e novanta. Nel Regno Unito, dove il film è ovviamentre presentato in lingua originali, ci furono molte edizioni commerciali, tra il 1986 e il 2000.

In Italia il film debutta in vhs nel 1984 a un prezzo molto alto solo per il noleggio, ed e’ solo nel Settembre del 1991 che viene messa a disposizione del pubblico una versione per la vendita che riprende la copertina Inglese coeva e che però riporta come data d’uscita sul retro copertina l’anno della prima uscita, quindi attenti alle vendite di privati sulle piattaforme online che spesso, in buona o cattiva fede, dicono che questa edizione risale al 1984. Seguirano alcune ristampe con qualche piccola modifica di grafica nella parte posteriore ed una nuova versione noleggio.

Curiosamente la copertina di questa famosa uscita video Europea che tutti conosciamo è stata creata non usando una foto degli attori principali sul set ma con un immagine del dietro le quinte mentre questi camminano nei loro costumi di scena sul retro dello studio di posa, quindi come la Disney sa bene, mai buttare nulla, potrebbe sempre tornare utile!

Ovviamente non essendoci un uscita ufficiale in vhs in America ed avendo bloccato ulteriori uscite nel resto del mondo a partire dagli anni 2000, non è mai stata prevista una releaase ufficiale in dvd. A porre rimedio ci pensa una casa di distribuzione Spagnola che, forte del fatto che i diritti del film del 1948 siano scaduti e quindi si può parlare di pubblico dominio, mette in commercio un’edizione della pellicola in dvd e bluray nel 2021 che contiene varie lingue fra cui il secondo doppiaggio del 1973, non creditato sul retro copertina, probabilmente prelevato dalla nostra versione vhs.

Chiudiamo questo articolo dedicato al film cancellato dalla Disney probabilmente per sentito dire senza nemmeno averlo prima rivisto, con la speranza che in un nuovo corso dell’azienda si possa un giorno recuperarlo e restaurarlo per mostrarlo come merita.