
Per festeggiare il ritorno sui teleschermi Italiani di Goldrake nell’autunno del 2025, ecco le due chiacchiere fatte con Fabrizio Mazzotta, doppiatore e direttore del doppiaggio ma anche grande disegnatore, a cui ho chiesto cose sul doppiaggio originale di Atlas Ufo Robot in cui interpretava il piccolo Mizar e del ridoppiaggio del 2005 da lui diretto in cui dava voce al litigioso Banta. Ma anche tanto altro!
Mangaholico: Ciao Fabrizio e grazie di essere qui con noi oggi. Tutti ti conoscono per i tuoi tanti personaggi famosissimi, come Eros di Pollon e Krusty il clown dei Simpson, ma per i fan dei super robot vintage tu sei Mizar, il bambino figlio di Rigel che hai doppiato nel 1978 nel doppiaggio storico di Atlas Ufo Robot. Ti ricordi come sei stato coinvolto allora in quel doppiaggio?
Fabrizio Mazzotta: La società di doppiaggio che si occupava dell’edizione Italiana di Atlas Ufo Robot ( perché è con questo titolo che la serie tv arrivò in Rai ) si chiamava EDC e il proprietario si chiamava Annibale Roccasecca. A dirigere il doppiaggio della maggior parte dei prodotti era il bravissimo Willy Moser. Io già avevo lavorato con questa società (Vichi il vichingo, il film Toei della Sirenetta….) e quindi mi scelsero anche per doppiare il piccolo Mizar. All’epoca il doppiaggio Italiano viveva un’epoca di fermenti: erano sorte diverse società di doppiaggio autonome, senza attori legati a contratto e tantissimi attori hanno avuto la possibilità di cimentarsi nel doppiaggio, cosa non affatto scontata.
M: Spesso molti doppiatori che hanno dato voce a personaggi o serie diventate poi iconiche dicono di non rendersi conto di quello che stavano facendo, per te che allora eri bambino e forse seguivi gli episodi in tv e’ stato diverso? Ti eri reso conto che quella serie avrebbe cambiato molte cose?
FM: No, neanch’io me ne resi conto, all’inizio. Anche perché mentre lavoravo vedevo spezzoni di storia in bianco e nero, slegati fra loro. E la serie non mi aveva attratto granché, preferivo la serie tv Le Isole perdute che si doppiava alla sala a fianco dello storico stabilimento FonoRoma, nei dintorni di piazzale Flaminio. Solo una volta completato il doppiaggio e ho potuto vedere la serie in tv e a colori ( all’epoca il colore era un lusso!) mi appassionai. Perché senza dubbio era un modo nuovo di raccontare, con nuove angolazioni, nuove idee di regia e i personaggi erano sicuramente più umani e credibili e per questo più affascinanti.
M: Allora si lavorava ancora insieme nelle sale di doppiaggio, non a colonne separate come si fa ora, la maggior parte delle tue scene erano con Rigel (Armando Bandini), Venusia (Rosalinda Galli), Alcor (Giorgio Locuratolo) ed Actarus (Romano Malaspina), Che ricordo hai dell’epoca di ognuno di questi attori?
FM: Un bellissimo ricordo! Erano tutti attori bravi: e tutti con lunga esperienza al cinema o al teatro. Ed erano piacevoli anche dal punto di vista umano: Romano Malaspina mi faceva sorridere perché faceva il galante con tutte le ragazze che passavano. O declamava a memoria i passi della Divina Commedia di Dante! Rosalinda Galli raccontava dei suoi trascorsi con importanti registi o le sue esperienze nel balletto. Mi ricordo che Giorgio Locuratolo all’epoca frequentava l’università. Non era molto più grande di me però a me sembrava un adulto fatto e finito! Mi divertivo a sentire Armando Bandini perché era veramente geniale quando interpretava Rigel! E poi c’era anche Eliio Zamuto ( Il dottor Procton ) che io però già conoscevo perché girammo insieme uno sceneggiato tv agli inizi degli anni settanta, ossia Qui Squadra Mobile. Insomma, non mi annoiavo mai! Era davvero piacevole lavorare con loro !
M: So che sei un grande collezionista di fumetti e anche di memorabilia di serie animate, all’epoca dell’esplosione di Altas Ufo Robot in Italia avevi qualche gadget di Goldrake che magari hai ancora oggi?
FM: Devo dire che tutto sommato non ho mai avuto molti gadget di Goldrake, tranne qualche adesivo o pupazzeto di plastica. Ma avevo il 33 giri con la colonna sonora Italiana, mi pare di ricordare che me lo regalò la Rai. Ma, ahimé, l’ho perduto!

M: Con il tempo oltre ad un ottimo attore doppiatore sei diventato anche un bravissimo direttore di doppiaggio. Mi sono reso conto da vari commenti sui social che molti fan oggi non sanno che ci sia stato un ri-doppiaggio di Goldrake nel 2005, ed altri non ne capiscono il motivo. Da quello che ricordo io, che aspettavo con ansia la prima edizione home video in dvd della d/visual, purtroppo non completata per il fallimento dell’azienda, si vociferava online che il ridoppiaggio si fece più che per correggere i nomi e ristabilire i dialoghi originali, per il fatto che i detentori dei diritti del doppiaggio storico chiesero una cifra astronomica a Toei che preferì rifare tutto da capo. Una volta deciso questo, come sei stato coinvolto in quella lavorazione in qualità di direttore del doppiaggio?
FM: Non è esatto. Il nuovo doppiaggio si sarebbe fatto comunque, proprio per correggere le inesattezze che la Dynamic Planning e la Toei non tolleravano più. Io ricordo che all’epoca, in realtà, non si sapeva chi fosse effettivamente il proprietario dei diritti: tutti rivendicavano questo titolo ma al momento di tirare fuori i carteggi che ne affermavano la veridicità poi si tiravano indietro. Nel dubbio e per non incorrere in guai legali la colonna con il doppiaggio del 1978 non venne inserita nei dvd. Ad ogni modo la d/visual di Federico Colpi mi contattò e semplicemente mi offrì la direzione del doppiaggio, anzi del ri-doppiaggio! Forse ero il direttore di doppiaggio più adatto, visto che sono appassionato di animazione e conoscevo la serie per averci partecipato quasi trent’anni prima! Ricordo tante videochiamate tra Roma e Tokyo per discutere di come affrontare la lavorazione, se richiamare i vecchi doppiatori oppure no, se ripristinare i nomi Italiani o usare quelli originali Giapponesi. La lavorazione, prima di entrare in sala, fu lunga e laboriosa.
M: A quel punto come hai approcciato gli attori storici che sono stati richiamati? Romano Malaspina, Rosalinda Galli, Anna Teresa Eugeni e Elio Zamuto avevano qualche remora a riprendere i loro ruoli a più di venticinque anni di distanza, hai dovuto convincerli in qualche modo?
FM: No, nessuna remora. Vennero tutti con grande interesse e professionalità. Mi faceva strano dirigere dei colleghi che fino a qualche tempo prima erano stati in un certo modo, i miei maestri. Era già da parecchi anni che mi occupavo della direzione di doppiaggio perciò alla fine tutto filò liscio.

M: Da fan dei doppiaggi storici, sono stato davvero felice della tua idea di usare come guest star alcune delle voci iconiche degli anime anni ottanta, come Cinzia De Carolis (Lady Oscar, Bia, Galaxy Express e La Stella della senna solo per citarne alcuni) che hai utilizzato per il personaggio del Comandate Mineo e Laura Boccanera (Candy, Maria Antonietta Lulu l’angelo dei fiori), che però qui non riprende il ruolo di Rubina come nel doppiaggio storico ma che ascoltiamo nel ruolo molto più drammatico di Naida nel famoso episodio 25. Come mai hai deciso per questo scambio di ruoli per Laura e perchè non hai richiamato Liliana Sorrentino su Maria?
FM: Mi fai domande che mi obbligano a farmi sanguinare il cervello e andare a frugare nella memoria. Non ricordo precisamente il perché di queste scelte ma probabilmente ho pensato che, essendo passati degli anni, le due brave doppiatrici sarebbero state più efficaci in quei ruoli. E poi usare voci iconiche è sempre stato il mio divertimento!
M: Altra domanda che molti si fanno è come mai non e’ stato coinvolto Giorgio Locuratolo nella parte di Alcor/Koji Kabuto. Mi sembra di ricordare che lui non l’avesse presa bene questa esclusione e che il motivo fosse che D/Visual volesse dare a tutte le incarnazioni di Koji un unica voce, in quel caso quella del bravissimo Fabrizio Vidale. Cosa ti ricordi a proposito?
FM: E’ avvenuto esattamente questo. Doppiammo i film di Mazinkaiser dove il protagonista era Koji Kabuto, un ragazzino teppistello e sbruffone, e scelsi Fabrizio Vidale come nuova voce; giovane e credibile nel ruolo. Quando Koji tornò come personaggio principale in Goldrake alla d/visual sembrò coerente mantenere la nuova voce.

M: Hai un episodio preferito di Goldrake, sia come fan che come direttore di doppiaggio?
FM: Bhe, l’episodio con Rubina o anche l’ultimo episodio dove Mizar dona ad Actarus dei semi per rinverdire il vecchio pianeta Fleed.
M: Nel mondo dei robottoni classici hai anche il personaggio di un altro bambino in Daltanious, Jiro, che combina guai insieme al suo fidato porcellino. Che ti ricordi di quel doppiaggio?
FM: Ricordo che la serie venne doppiata in Citiemme Registrazioni Sonore, la società di doppiaggio di Isa Barzizza, straordinaria donna con un glorioso passato di attrice e ballerina a fianco di Macario, Totò, Eduardo De Filippo. Era una persona gentile e molto scrupolosa nel lavoro. Ricordo che mi presentai allo studio per farmi conoscere, feci un provino generico e piacqui! Da allora ho lavorato molto con la Citiemme. La serie la seguivo in tv! Mi piaceva Kento, il dottor Earl e… il mio fidato porcellino!

M: Se non ricordo male la prima volta che fu annunciata la versione Italiana del reboot di Jeeg Robot d’acciaio, Shin Jeeg, se non sbaglio ancora per D/Visual mi pare di ricordare degli articoli che dicevano che ti fosse stato affidato il doppiaggio dei primi due episodi e che fossero stati presentati in anteprima in qualche manifestazione famosa. Poi passarono tanti anni prima che la serie fosse doppiata e distribuita, ma da quegli articoli mi pare di ricordare che avessi chiamato Anna Teresa Eugeni per la parte di Himica, poi purtroppo non confermata nel doppiaggio successivo. Che altro ci puoi raccontare di questo doppiaggio perduto, a patto che esista davvero e non mi sia immaginato tutto.
FM: Esiste davvero! E io, da qualche parte, ho i cd con questi episodi doppiati. Ricordo che oltre a confermare Anna Teresa Eugeni nel ruolo di Himica, erano previsti Renzo Stacchi come Amaso e Diego Reggente e Vittorio Di Prima come Mimashi e Hikima. Per i nuovi personaggi Daniele Raffaeli doppiava Kenji, Francesca Manicone doppiava Tsubaki e Fabrizio De Flaviis dava voce all’ombroso Kyo. E Cinzia De Carolis doppiava Yagiu. I primi episodi vennero presentati al Comicon di Napoli e ci fu un delirio! La serie piaceva a tutti! Ma esistono anche alcuni episodi di Shin Getter Robot doppiati dalla d/visual ma rimasti inediti. Lì si ascoltava Francesco Prando come Ryoma, Sergio Di Stefano come Hayato, Roberto Draghetti dava voce a Benkey e Barbara de Bortoli era Michiru. A doppiare il professor Saotome fui onorato ella presenza del grande maestro Luciano De Ambrosis.


M: Il giorno della befana 2025 ha debuttato su Rai 2 il reboot di Goldrake, intitolato Grendizer U. Cosa ne pensi di questa reinvenzione del robot più amato dagli Italiani e dai Francesi?
FM: Non saprei, giustamente c’è tutto un nuovo restyling ma mi pare che non apporti nulla di nuovo alle tante serie simili di questi ultimi anni. All’epoca dell’originale di sicuro l’impatto fu diverso.
M: A fine 2024 è uscito in Italia il fumetto “sequel francese” di Goldrake, non proprio un manga ma una Bande Desinée in cui i nostri eroi ci vengono presentati al giorno d’oggi e po’ mal ridotti. Anche il tuo Mizar è diventato adulto qui. Sicuramente da avido lettore lo avrai letto, cosa ne pensi anche con l’occhio dell’illustratore che sei?
FM: Io l’ho comprato in Francese almeno un anno fa! Ho molto occhio per i titoli appetitosi. A me la storia e i disegni sono piaciuti molto. La storia è struggente, c’è un messaggio profondo, c’è una nuova lettura dei personaggi. Gli autori di bande dessinée ci sanno fare! Ci vedrei bene anche una serie tv in animazione! E ho anche comprato l’edizione Italiana.

